Noleggio Auto Ischia
Giro dell’isola d’Ischia in auto

Con le nostre auto è possibile fare un bellissimo giro dell’isola per goderne a pieno delle bellezze in piena comodità.
Possiamo ipotizzare di iniziare il giro dell’isola con partenza da Forio partendo dal confine sud cioè dalla frazione di Panza, la più importante frazione del comune di Forio. 

La felice esposizione climatica unita alla fertilità del suolo fanno sì che Panza sia il territorio con la migliore produzione vinicola dell’intera isola d’Ischia. Non è un caso che alcuni dei più importanti viticoltori dell’isola abbiano qui importanti appezzamenti di terreno e, in qualche caso, anche le loro cantine. Da non perdere il Museo del Contadino al termine di Via Andrea D’Ambra, la strada intitolata al fondatore della più antica casa vinicola dell’isola, l’omonima D’Ambra Vini, raggiungibile facilmente con le nostre auto.

 Scendendo verso Forio centro sede del nostro noleggio Nausicaa rent, si incontra la piana di Montecorvo, una tranquilla zona residenziale che però reca ancora numerose tracce del passato agricolo del territorio. Alla fine di Via Pietra Brox, proprio a lato dell’ingresso della tenuta Giardini Arimei della famiglia Muratori, comincia un sentiero che conduce al campo fumarolico della zona di Via Bocca. I volontari della ProLoco di Panza che hanno ripristinato questo e altri sentieri della frazione, hanno emblematicamente rinominato la più grande delle fumarole “Bocca di Tifeo”, collegandosi al mito greco del gigante costretto da Zeus a giacere sotto il peso dell’isola. 

Proseguendo con le nostre auto in tutta comodità, si attraversa la frazione Cuotto, la zona a più alta densità ricettiva dell’isola d’Ischia, con tantissimi alberghi, pensioni e B&B tutti affacciati sulla splendida baia di Citara, al cui termine ci sono i rinomati Giardini Poseidon, tra i parchi termali più belli e grandi d’Europa.

Subito dopo si arriva al porto di Forio, dove siamo noi con il nostro bellissimo noleggio pronto ad offrirvi esperienze appassionanti con auto, scooter, bici elettriche e gommoni tutti nuovi. Superato il porto si arriva subito a Lacco Ameno, il più piccolo dei sei comuni dell’isola d’Ischia. Qui parcheggiando nei parcheggi esterni al centro abitato la nostra auto vale la pena fermarsi un attimo e vedere e fotografare il Fungo.

Lacco Ameno è il territorio dove sbarcarono Calcidesi ed Eretriesi provenienti dall’isola di Eubea verso la metà dell’VIII secolo a. C. Lacco Ameno è il territorio dove si racconta sia sbarcato il corpo senza vita della martire africana Santa Restituta, patrona dell’isola d’Ischia. Lacco Ameno è il territorio dove cominciò la rinascita turistica di Ischia, grazie al mecenatismo dell’editore milanese Angelo Rizzoli che realizzò in questo piccolo comune sul versante nord-occidentale dell’isola la maggior parte dei suoi investimenti alberghieri e immobiliari.

Riprendendo l’auto si prosegue per Casamicciola Terme, la stazione termale più antica dell’isola. Il primo comune a vivere di turismo già nel XIX secolo, tanto è vero che il terribile sisma che lo colpì nel 1883 venne ribattezzato dalla stampa italiana come il “terremoto dei ricchi” tanta era la presenza di turisti stranieri e italiani che venivano a fare le terme e i bagni in questa cittadina termale a nord dell’isola d’Ischia. Eccezion fatta per la Marina, Casamicciola Terme ha un andamento per lo più collinare, con i complessi del Monte Tabor, del Rotaro, della Sentinella, del Maio e del Castiglione che disegnano l’orografia dei luoghi.

Proprio la collina del Castiglione rappresenta il confine geografico con il comune di Ischia. Il Belvedere merita senz’altro una sosta infatti fermando l’auto si può godere di uno stupendo panorama.

Il comune di Ischia è composto dai due centri costieri principali di Ischia Porto e Ischia Ponte e dalle frazioni di San Michele, Sant’Antuono, Campagnano e Sant’Alessandro.

L’itinerario parte dalla Chiesa di Santa Maria di Porto Salvo, proprio davanti al porto d’Ischia, luogo simbolo dello sviluppo dell’isola. Non tutti sanno che anticamente era un lago vulcanico e che furono i Borbone, per la precisione Ferdinando II, a trasformarlo in porto attraverso il taglio del bordo craterico.

Terminata la variante esterna si arriva, tenendo la destra, all’acquedotto dei Pilastri, oggi punto di confine tra i due comuni di Ischia e Barano, un tempo fondamentale opera di ingegneria civile per l’approviggionamento idrico del “borgo di Celsa”, antico nome di Ischia Ponte. L’acqua veniva incanalata dalla Fonte di Buceto che si trova nella cava omonima a sud di Fiaiano, frazione del comune di Barano.

Proseguendo agevolmente in auto si arriva al Comune di Barano che si estende nella parte sud-est dell’isola d’Ischia. L’andamento prevalentemente collinare del territorio dà quasi l’impressione che i centri abitati di Piedimonte, Fiaiano, Vatoliere, Testaccio e Maronti che è la spiaggia più grande dell’isola, compaiano davanti inaspettati.

Superata Piazza San Rocco, che è il centro principale di Barano, la passeggiata prosegue per l’antico borgo contadino di Buonopane, fino all’altezza del famoso ponte, dove leggenda vuole si siano sfidati “murupanesi” e “baranesi” per dirimere la faccenda assai intricata da cui muove la danza folcloristica della ‘ndrezzata. Proprio sotto il ponte c’è la fonte di Nitrodi, le cui acque sono particolarmente indicate nella cura di malattie autoimmuni come psoriasi e alopecia, tanto che il Ministero della Salute ne ha riconosciuto le proprietà medicamentose con apposito decreto. Qui si può sostare con la nostra auto e scendere a visitarla godendo anche del bellissimo panorama.
In ultimo prima di tornare a Forio si arriva a Serrara Fontana che si trova nel versante meridionale dell’isola d’Ischia. Dei sei comuni dell’isola è il meno popoloso; il più alto sul livello del mare; quello cui appartiene la vetta più alta dell’isola; quello cui appartiene la parte più meridionale dell’isola, la Torre di Sant’Angelo. Oltre alle due frazioni principali di Serrara e Fontana, gli altri centri abitati di cui si compone il territorio sono Noia, Calimera, Ciglio, Succhivo, fino alla già ricordata Sant’Angelo.

Da non perdere i belvederi di Serrara e Fontana, in special modo il primo che affaccia sulla piana di Succhivo e sull’abitato di Sant’Angelo. Proprio dalla Chiesa di Santa Maria del Carmine, in piazza a Serrara, parte l’escursione di Via Andrea Mattera, una strada provinciale con un dislivello di oltre 300 metri che porta alla spiaggia dei Maronti, passando per il bacino idrotermale di Cavascura, oppure alla piazzetta di Sant’Angelo attraverso la parte alta del borgo chiamata la “Madonnella”.

Scendendo da Serrara Fontana incontriamo il Ciglio, prima di tornare a Panza, località che ha mantenuto numerose tracce dell’antica architettura rupestre dell’isola d’Ischia: i muri a secco, le cosidette “parracine” ma, soprattutto, le case scavate nel famoso tufo verde locale che disegna quasi per intero l’orografia di questo versante, geologicamente il più antico dell’isola. Da non perdere la Chiesa di San Ciro al Ciglio, interamente ristrutturata nel 2011.

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